L'idea di progetto
La Fondazione Laurenza è nata dall'impegno di mamma (Patrizia Succurro) e papà (Ciro), in onore di noi sorelline Magdalena (che sono io) ed Altea Laurenza (la più piccola), nel giorno del compimento dei miei quattro anni di vita.
Onlus FAMILY, acronimo dell'insieme della nostra famiglia: F-ondazione, A-ltea, M-agdalena, I-nsieme L-aurenza, Y come l'in-cognita del dove stiamo andando, FAMILY appunto.
Il problema di andare incontro ai bisogni di chiunque si trovi nella necessità di sentirsi a casa: anziani in solitudine, portatori di handicap in solitudine o chiunque si trovi in un momento di solitudine (perdita dei familiari, etc.) è tutt'ora aperto nel nostro Paese.
Malgrado le dichiarazioni e le intenzioni di tante amministrazioni ed i vari programmi elaborati per alleviare l'emarginazione sociale che deriva da uno stato di bisogno, non esiste un programma d'intervento integrato.
Non è solo psicologico il vuoto che "loro" sentono, ma è l'assenza della componente fisica, cioè dell'aiuto concreto, dell'incontro con persone che s'interessino realmente a loro, affrancandoli dai molti servizi ed incombenze che non sarebbero in grado di gestire da soli.
Si pensi ad un portatore di handicap che abbia solo genitori anziani. Si pensi a persone con familiari lontani o ad anziani con parenti indifferenti.
Un problema ancora più sentito in una metropoli rispetto ad una realtà di paese più solidale.
Occorre un intervento diretto e permanente, con volontari e non - perché retribuiti dalle varie amministrazioni e cioè ingaggiati nelle varie articolazioni di sostegno (Aziende ospedaliere, Asl, etc.) - impegnati in una politica sociale programmata; ma anche...
Occorre un modello organizzativo di vita, all'interno di una Città Solidale, dove sviluppare servizi socio-sanitari e soprattutto estendere un modello da scegliere perché fattibile; e quindi...
Occorre un centro famiglia unico nel suo genere, perché l'unione di più persone o meglio di differenti personalità della componente sociale, creano una comunità paese all'interno di una metropoli per troppi motivi dispersiva.
L'idea di progetto apre così una finestra sulla realizzazione del Progetto Città Amata: pioneristico per molti, ma non per i miei genitori che identificano nell'amore, nella capacità di ognuno di noi di tendere la mano verso l'altro, nella capacità di credere che tutto sia parte di come noi siamo, le uniche leve per poter cambiare il corso degli eventi e forse leggere sui volti segnati dalla solitudine e dalla sofferenza espressioni di gioia: come granelli di luce sul difficile cammino delle scelte.